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Attorno all'idea propositiva del progetto PARSIFAL (Parco Agrario Romano Scientifico Interdisciplinare Fiume Anima Libera) si è creata una sinergia tra Cittadini Attivi, Associazioni Territoriali e Municipio IX che ha prodotto non solo il Patto di Collaborazione per la tutela e salvaguardia dell'area siglato il 28/07/2022 ma la consapevolezza che al di là del diritto alla proprietà, pubblica o privata che sia, c'è il diritto sacrosanto a considerare un vasto ecosistema fluviale un Bene Comune di tutti i cittadini romani.
Dal Settembre 2023, all’interno del DecimaFest, l’Associazione Decima 50 ha voluto inserire una sezione tematica dedicata a PARSIFAL. Mostre, eventi, dibattiti, passeggiate, incontri tematici con gli abitanti e gli studenti del quartiere, le prime informazioni per alimentare l’humus di una coprogettazione futura.
Nell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, abbiamo trovato una porta aperta e una comunanza di interessi e obiettivi da raggiungere per iniziare a stabilire un programma di interventi capace di attuare una vasta riqualificazione ambientale nell’area di Tor di Valle.
Il Dipartimento Tutela Ambientale nel giugno del 2024 ha dato l’incarico per redigere un “DocFAP - Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali preliminare alla redazione del programma per riqualificazione ambientale del Bacino fluviale di Tor di Valle - Zona Z.XXXIX dell’Agro Romano” – dal sottotitolo “P.A.R.S.I.F.A.L.”.
Il DocFAP è stato consegnato nell’agosto dello stesso anno 2024.

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la superficie territoriale interessata dalla riqualificazione ambientale nel quadrante Sud/Ovest della città è circa 2.000.000 di mq (200 Ettari).
L'idea di trasformare Tor di Valle in un Parco, Agrario, Romano, Scientifico, Interdisciplinare, dedicato al Fiume Anima Libera, attraverso tavoli progettuali, integrati aperti e condivisi è presentata nel libro di Enrico Cerioni Roma oltre la deriva per la rigenerazione umana della città, Ed. Bordeaux, Roma 2021.

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La presenza di aree artificialmente impermeabilizzate non solo tende a fare aumentare i volumi di acqua destinati ai collettori, ma ne modifica sostanzialmente la distribuzione nel tempo in quanto l’acqua scivola velocemente sulle superfici invece che scorrere lentamente, come succede sui suoli naturali che in parte l’assorbono. Ciò significa che la risposta alla pioggia di un bacino idrografico sarà molto più rapida ed inoltre più accentuata dalla rete di canalizzazione per il drenaggio delle acque piovane che accompagna lo sviluppo di un’area urbana e che accelera ancor di più il convogliamento delle acque a valle sempre a scapito del deflusso di base. E così, a causa della impermeabilizzazione del suolo e dell’aumento di efficienza idraulica delle reti di drenaggio, viene modificato sostanzialmente di fronte all’evento pioggia quel parametro fondamentale che è il tempo di ritardo. «L’effetto combinato dell’aumento del volume di deflusso superficiale e del ridotto tempo di smaltimento delle acque consiste nell’incremento dei picchi di piena che è forse l’effetto più vistoso del processo di urbanizzazione»

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Dal giorno della chiusura dell’Ippodromo, 30 Gennaio del 2013, l’intera area di Tor di Valle versa in uno stato di totale abbandono. Dopo 12 anni siamo di fronte ad un vero e proprio disastro ambientale. Sversamento di rifiuti indifferenziati anche speciali, materiali combustibili e oli esausti, incendi con rilascio di diossina nell’aria, devastazione dell’Ippodromo.

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Il bacino di Tor di Valle risulta essere una zona di confluenza tra il Tevere ed i suoi due affluenti il Fosso della Magliana e il Fosso di Vallerano, rispettivamente alla riva destra e alla sinistra. In tal senso, dal punto di vista degli aspetti ecologici da preservare, l'Autorità di Bacino del Fiume Tevere con il Piano Stralcio per il tratto metropolitano da Castel Giubileo alla foce (P.S.5), individua l'area di pertinenza del fiume come il corridoio fluviale e nello specifico quella di Tor di Valle a Parco Fluviale. Il suo valore ecosistemico e paesaggistico è tutelato da tutte le normative vigenti.

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All’attività agricola gli è riconosciuto, oltre al fondamentale ruolo di produzione alimentare, anche quello di governo del territorio, di prevenzione dei disastri ambientali, di mantenimento della biodiversità e mitigazione dei cambiamenti climatici. L’agricoltura nella cornice del parco con i suoi 60 ettari di terreno coltivabile gioca un ruolo anche in chiave economica che si manifesta nello svolgimento di molteplici attività produttive:
•Attività agricola integrata con il sistema conservativo della rotazione;
•Attività di ricerca;
•Attività agroalimentari;
•Produzione ortofrutticola;
•Allevamenti estensivi di animali;
•Produzione casearia;
•Attività didattiche ricreative;
•Impianto di compostaggio aerobico, con valenza didattica formativa;
•Attività con le scuole: programmi e laboratori;
•Attività di formazione e aggiornamento professionale su temi quali: le materie fisiche organiche e il loro deperimento; i metodi di raccolta dei rifiuti; i rischi igienici, sanitari e ambientali; i sistemi di gestione, i sistemi tecnologici di trasformazione; l’economia circolare; le normative locali, regionali, nazionali ed europee)

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L’Ippodromo di Tor di Valle è uno tra i manufatti architettonici più rilevante dell’Architettura moderna romana. Opera costruttivamente innovativa, realizzata in occasione dei Giochi Olimpici del 1960 da Julio Lafuente, Aicardo Birago, Gaetano Rebecchini, Paolo Vietti Violi, Calogero Benedetti, si presenta con una struttura basata su undici volte autoportanti rette da undici pilastri-sculture che richiamano i temi ippici e agganciate da tiranti. È inserito nella “Carta per la qualità” del Piano Regolatore Generale in vigore, ed è compreso tra le opere di rilevante interesse storico-artistico realizzate dal dopoguerra alla contemporaneità, e censite in base a un progetto curato dalla Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee, PaBAAC del MiBACT al fine di promuovere e avviare su di esse operazioni di protezione e valorizzazione. L’impianto si estende su una superficie complessiva di 420.000 m2

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In totale gli occupati sono circa 1.248. Questo significativo dato occupazionale è dovuto all’alto grado relazionale delle diverse funzioni del Parco. Ovviamente il dato va anche contestualizzato nello stretto dialogo con istituti scolastici, università, enti di ricerca pubblici e privati il cui rapporto va anche al di là della presenza fisica nel parco e si sviluppa attraverso iniziative, scambio di informazioni, attività che sono elementi concreti di vitalità e di interazione con la filiera formativa nel senso più ampio per attrarre giovani studenti e lavoratori di talento.
Le specializzazioni presenti riconducibili sotto l’ampio cappello dell’ambito agricolo, ambientale, urbano e della green technology abbracciano tanti temi diversificati e correlati che vanno, solo per citarne alcuni, dal settore alimentare a quello energetico, da quello farmaceutico chimico a quello della biologia applicata, dal paesaggio all’edilizia, dal turismo ai servizi per le imprese e alla produzione culturale. Operativamente, l’intento è di consentire alla rete del parco di farsi comunità, condividendo risorse, problematiche, buone pratiche e progettualità, nonché di coordinare maggiormente le proprie iniziative, generando ricadute positive sui territori di riferimento, incidendo sull’occupazione.
