
Illustrazione 1/5
Il manufatto della ex cartiera e ubicato nel margine Nord Ovest del centro storico di Tivoli. L'orografia si presenta: prima sotto forma di scarpata, poi in pendenza sino al bacino idrografico del fiume Aniene, per poi risalire nel versante collinoso opposto. Il progetto cerca di rimarginare quella frattura creata, nella morfologia del declivio verso la riva sinistra del fiume, dal fronte continuo della cartiera costruito negli anni ‘50. La sua demolizione è motivata non solo dal punto di vista del suo stato strutturale altamente degradato e non congeniale alle nuove funzioni, ma in virtù della possibilità di creare un nuovo fronte terrazzato a sostruzioni, per riconnettere i margini della città storica con il paesaggio e recuperare la relazione con l'orografia naturale e la vegetazione tipica del bacino idrografico dell'Aniene. La qualità architettonica di un intervento si misura con la capacita di instaurare un rapporto con il particolare contesto storico, ambientale culturale in cui lo stesso si inserisce. In questo caso specifico la nuova architettura è un segno di margine che si relaziona simultaneamente da una parte con la scala territoriale e paesaggistica e dall'altra con la più intima scala urbana dove il segno è l'espressione della vita nello spazio pubblico di una comunità nel tempo presente. Si conforma in questo modo uno Spazio Pubblico Continuo di cinque piazze integrate con differenziate funzioni: La Piazza Mercato; La Piazza Teatro; La piazza Giardino; La piazza Torre. Al di sotto del sistema di Piazze si sviluppano da una parte: il Parcheggio sui primi due livelli inferiori, nei restanti due: una struttura ricettiva e all'ultimo livello spazi polifunzionali e di servizio. L'Auditorium sorge dove la frattura della frana provocò il crollo. Un nodo strutturale di consolidamento geo-morfologico considerevole, che viene affrontato, con una gabbia/giunto, macro-strutturale in acciaio corten, fondata su gruppi di micropali legati tra loro con dispositivi antisismici. Oltre si giunge nella parte originaria della Cartiera e delle sue stratificazioni temporali, qui il restauro e il consolidamento sono una trama Piranesiana di passaggi, ballatoi, ponti passerelle in legno e ferro zincato cerato che accompagnano il visitatore alla fruizione del museo della carta, con una sezione Multimediale e interattiva.
Raggruppamento Temporaneo di Professionisti.
Capofila: Arch. Enrico Cerioni, con PLANARCH S.R.L.
Geologo: Dr. Claudio Cricchi.
Antincendio: Ing. Massimo Panzini, Arch. Claudia Scipioni, Arch. (Junior) Michele Battaglia
Collaboratore: Damiano Jacaz e Virginia Menegatti.

Illustrazione 2/5
Il manufatto della ex cartiera e ubicato nel margine Nord Ovest del centro storico di Tivoli. L'orografia si presenta: prima sotto forma di scarpata, poi in pendenza sino al bacino idrografico del fiume Aniene, per poi risalire nel versante collinoso opposto. Il progetto cerca di rimarginare quella frattura creata, nella morfologia del declivio verso la riva sinistra del fiume, dal fronte continuo della cartiera costruito negli anni ‘50. La sua demolizione è motivata non solo dal punto di vista del suo stato strutturale altamente degradato e non congeniale alle nuove funzioni, ma in virtù della possibilità di creare un nuovo fronte terrazzato a sostruzioni, per riconnettere i margini della città storica con il paesaggio e recuperare la relazione con l'orografia naturale e la vegetazione tipica del bacino idrografico dell'Aniene. La qualità architettonica di un intervento si misura con la capacita di instaurare un rapporto con il particolare contesto storico, ambientale culturale in cui lo stesso si inserisce. In questo caso specifico la nuova architettura è un segno di margine che si relaziona simultaneamente da una parte con la scala territoriale e paesaggistica e dall'altra con la più intima scala urbana dove il segno è l'espressione della vita nello spazio pubblico di una comunità nel tempo presente. Si conforma in questo modo uno Spazio Pubblico Continuo di cinque piazze integrate con differenziate funzioni: La Piazza Mercato; La Piazza Teatro; La piazza Giardino; La piazza Torre. Al di sotto del sistema di Piazze si sviluppano da una parte: il Parcheggio sui primi due livelli inferiori, nei restanti due: una struttura ricettiva e all'ultimo livello spazi polifunzionali e di servizio. L'Auditorium sorge dove la frattura della frana provocò il crollo. Un nodo strutturale di consolidamento geo-morfologico considerevole, che viene affrontato, con una gabbia/giunto, macro-strutturale in acciaio corten, fondata su gruppi di micropali legati tra loro con dispositivi antisismici. Oltre si giunge nella parte originaria della Cartiera e delle sue stratificazioni temporali, qui il restauro e il consolidamento sono una trama Piranesiana di passaggi, ballatoi, ponti passerelle in legno e ferro zincato cerato che accompagnano il visitatore alla fruizione del museo della carta, con una sezione Multimediale e interattiva.
Raggruppamento Temporaneo di Professionisti.
Capofila: Arch. Enrico Cerioni, con PLANARCH S.R.L.
Geologo: Dr. Claudio Cricchi.
Antincendio: Ing. Massimo Panzini, Arch. Claudia Scipioni, Arch. (Junior) Michele Battaglia
Collaboratore: Damiano Jacaz e Virginia Menegatti.

Illustrazione 3/5
Il manufatto della ex cartiera e ubicato nel margine Nord Ovest del centro storico di Tivoli. L'orografia si presenta: prima sotto forma di scarpata, poi in pendenza sino al bacino idrografico del fiume Aniene, per poi risalire nel versante collinoso opposto. Il progetto cerca di rimarginare quella frattura creata, nella morfologia del declivio verso la riva sinistra del fiume, dal fronte continuo della cartiera costruito negli anni ‘50. La sua demolizione è motivata non solo dal punto di vista del suo stato strutturale altamente degradato e non congeniale alle nuove funzioni, ma in virtù della possibilità di creare un nuovo fronte terrazzato a sostruzioni, per riconnettere i margini della città storica con il paesaggio e recuperare la relazione con l'orografia naturale e la vegetazione tipica del bacino idrografico dell'Aniene. La qualità architettonica di un intervento si misura con la capacita di instaurare un rapporto con il particolare contesto storico, ambientale culturale in cui lo stesso si inserisce. In questo caso specifico la nuova architettura è un segno di margine che si relaziona simultaneamente da una parte con la scala territoriale e paesaggistica e dall'altra con la più intima scala urbana dove il segno è l'espressione della vita nello spazio pubblico di una comunità nel tempo presente. Si conforma in questo modo uno Spazio Pubblico Continuo di cinque piazze integrate con differenziate funzioni: La Piazza Mercato; La Piazza Teatro; La piazza Giardino; La piazza Torre. Al di sotto del sistema di Piazze si sviluppano da una parte: il Parcheggio sui primi due livelli inferiori, nei restanti due: una struttura ricettiva e all'ultimo livello spazi polifunzionali e di servizio. L'Auditorium sorge dove la frattura della frana provocò il crollo. Un nodo strutturale di consolidamento geo-morfologico considerevole, che viene affrontato, con una gabbia/giunto, macro-strutturale in acciaio corten, fondata su gruppi di micropali legati tra loro con dispositivi antisismici. Oltre si giunge nella parte originaria della Cartiera e delle sue stratificazioni temporali, qui il restauro e il consolidamento sono una trama Piranesiana di passaggi, ballatoi, ponti passerelle in legno e ferro zincato cerato che accompagnano il visitatore alla fruizione del museo della carta, con una sezione Multimediale e interattiva.
Raggruppamento Temporaneo di Professionisti.
Capofila: Arch. Enrico Cerioni, con PLANARCH S.R.L.
Geologo: Dr. Claudio Cricchi.
Antincendio: Ing. Massimo Panzini, Arch. Claudia Scipioni, Arch. (Junior) Michele Battaglia
Collaboratore: Damiano Jacaz e Virginia Menegatti.

Illustrazione 4/5
Il manufatto della ex cartiera e ubicato nel margine Nord Ovest del centro storico di Tivoli. L'orografia si presenta: prima sotto forma di scarpata, poi in pendenza sino al bacino idrografico del fiume Aniene, per poi risalire nel versante collinoso opposto. Il progetto cerca di rimarginare quella frattura creata, nella morfologia del declivio verso la riva sinistra del fiume, dal fronte continuo della cartiera costruito negli anni ‘50. La sua demolizione è motivata non solo dal punto di vista del suo stato strutturale altamente degradato e non congeniale alle nuove funzioni, ma in virtù della possibilità di creare un nuovo fronte terrazzato a sostruzioni, per riconnettere i margini della città storica con il paesaggio e recuperare la relazione con l'orografia naturale e la vegetazione tipica del bacino idrografico dell'Aniene. La qualità architettonica di un intervento si misura con la capacita di instaurare un rapporto con il particolare contesto storico, ambientale culturale in cui lo stesso si inserisce. In questo caso specifico la nuova architettura è un segno di margine che si relaziona simultaneamente da una parte con la scala territoriale e paesaggistica e dall'altra con la più intima scala urbana dove il segno è l'espressione della vita nello spazio pubblico di una comunità nel tempo presente. Si conforma in questo modo uno Spazio Pubblico Continuo di cinque piazze integrate con differenziate funzioni: La Piazza Mercato; La Piazza Teatro; La piazza Giardino; La piazza Torre. Al di sotto del sistema di Piazze si sviluppano da una parte: il Parcheggio sui primi due livelli inferiori, nei restanti due: una struttura ricettiva e all'ultimo livello spazi polifunzionali e di servizio. L'Auditorium sorge dove la frattura della frana provocò il crollo. Un nodo strutturale di consolidamento geo-morfologico considerevole, che viene affrontato, con una gabbia/giunto, macro-strutturale in acciaio corten, fondata su gruppi di micropali legati tra loro con dispositivi antisismici. Oltre si giunge nella parte originaria della Cartiera e delle sue stratificazioni temporali, qui il restauro e il consolidamento sono una trama Piranesiana di passaggi, ballatoi, ponti passerelle in legno e ferro zincato cerato che accompagnano il visitatore alla fruizione del museo della carta, con una sezione Multimediale e interattiva.
Raggruppamento Temporaneo di Professionisti.
Capofila: Arch. Enrico Cerioni, con PLANARCH S.R.L.
Geologo: Dr. Claudio Cricchi.
Antincendio: Ing. Massimo Panzini, Arch. Claudia Scipioni, Arch. (Junior) Michele Battaglia
Collaboratore: Damiano Jacaz e Virginia Menegatti.

Illustrazione 5/5
Il manufatto della ex cartiera e ubicato nel margine Nord Ovest del centro storico di Tivoli. L'orografia si presenta: prima sotto forma di scarpata, poi in pendenza sino al bacino idrografico del fiume Aniene, per poi risalire nel versante collinoso opposto. Il progetto cerca di rimarginare quella frattura creata, nella morfologia del declivio verso la riva sinistra del fiume, dal fronte continuo della cartiera costruito negli anni ‘50. La sua demolizione è motivata non solo dal punto di vista del suo stato strutturale altamente degradato e non congeniale alle nuove funzioni, ma in virtù della possibilità di creare un nuovo fronte terrazzato a sostruzioni, per riconnettere i margini della città storica con il paesaggio e recuperare la relazione con l'orografia naturale e la vegetazione tipica del bacino idrografico dell'Aniene. La qualità architettonica di un intervento si misura con la capacita di instaurare un rapporto con il particolare contesto storico, ambientale culturale in cui lo stesso si inserisce. In questo caso specifico la nuova architettura è un segno di margine che si relaziona simultaneamente da una parte con la scala territoriale e paesaggistica e dall'altra con la più intima scala urbana dove il segno è l'espressione della vita nello spazio pubblico di una comunità nel tempo presente. Si conforma in questo modo uno Spazio Pubblico Continuo di cinque piazze integrate con differenziate funzioni: La Piazza Mercato; La Piazza Teatro; La piazza Giardino; La piazza Torre. Al di sotto del sistema di Piazze si sviluppano da una parte: il Parcheggio sui primi due livelli inferiori, nei restanti due: una struttura ricettiva e all'ultimo livello spazi polifunzionali e di servizio. L'Auditorium sorge dove la frattura della frana provocò il crollo. Un nodo strutturale di consolidamento geo-morfologico considerevole, che viene affrontato, con una gabbia/giunto, macro-strutturale in acciaio corten, fondata su gruppi di micropali legati tra loro con dispositivi antisismici. Oltre si giunge nella parte originaria della Cartiera e delle sue stratificazioni temporali, qui il restauro e il consolidamento sono una trama Piranesiana di passaggi, ballatoi, ponti passerelle in legno e ferro zincato cerato che accompagnano il visitatore alla fruizione del museo della carta, con una sezione Multimediale e interattiva.
Raggruppamento Temporaneo di Professionisti.
Capofila: Arch. Enrico Cerioni, con PLANARCH S.R.L.
Geologo: Dr. Claudio Cricchi.
Antincendio: Ing. Massimo Panzini, Arch. Claudia Scipioni, Arch. (Junior) Michele Battaglia
Collaboratore: Damiano Jacaz e Virginia Menegatti.
