
Illustrazione 1/4
L'idea è quella di un organismo in movimento. Una architettura aperta e dinamica, pensata come un terminale di una rete urbana molto più ampia, in grado di fornire prestazioni più elevate di quelle che un servizio isolato potrebbe garantire. Prende così il sopravvento una forza concettuale predominante in cui la forma, portata alle estreme conseguenze, scaturisce da un sistema distributivo complesso ma al tempo stesso facilmente individuabile. Lo spazio si modella in volumi e superfici libere nella luce e svettanti al di sopra della “piastra-contenitore”, dal quale tutti i corpi si ergono. La sensazione dinamica dello spazio si percepisce ovunque, sia dal parco adiacente che dall'edificio stesso, lasciando l'ipotetico fruitore o il visitatore casuale, affascinato da un ambiente coinvolgente e cangiante, esaltato dalla presenza di passerelle, rampe, gallerie, percorsi, ottenendo così spazi suggestivi ed allo stesso tempo luminosi, conferendo alla struttura architettonica una leggerezza inusuale. Tutto il progetto è giocato sul concetto di trasparenza e luminosità sospesa, con cui tutti i volumi architettonici si caratterizzano. L'edificio assume quindi l'aspetto di una struttura organica che con le sue articolazioni e appendici si spinge oltre, penetrando la città e svuotandosi contemporaneamente al suo interno, invitando alla fruizione alla scoperta.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Strutture: Ing. Massimo Maiowiecki.br>Acustica: Ing. Piero Bacco.
Collabratore: Luca Pizzolorusso, Alessandro Gisonda.

Illustrazione 2/4
L'idea è quella di un organismo in movimento. Una architettura aperta e dinamica, pensata come un terminale di una rete urbana molto più ampia, in grado di fornire prestazioni più elevate di quelle che un servizio isolato potrebbe garantire. Prende così il sopravvento una forza concettuale predominante in cui la forma, portata alle estreme conseguenze, scaturisce da un sistema distributivo complesso ma al tempo stesso facilmente individuabile. Lo spazio si modella in volumi e superfici libere nella luce e svettanti al di sopra della “piastra-contenitore”, dal quale tutti i corpi si ergono. La sensazione dinamica dello spazio si percepisce ovunque, sia dal parco adiacente che dall'edificio stesso, lasciando l'ipotetico fruitore o il visitatore casuale, affascinato da un ambiente coinvolgente e cangiante, esaltato dalla presenza di passerelle, rampe, gallerie, percorsi, ottenendo così spazi suggestivi ed allo stesso tempo luminosi, conferendo alla struttura architettonica una leggerezza inusuale. Tutto il progetto è giocato sul concetto di trasparenza e luminosità sospesa, con cui tutti i volumi architettonici si caratterizzano. L'edificio assume quindi l'aspetto di una struttura organica che con le sue articolazioni e appendici si spinge oltre, penetrando la città e svuotandosi contemporaneamente al suo interno, invitando alla fruizione alla scoperta.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Strutture: Ing. Massimo Maiowiecki.br>Acustica: Ing. Piero Bacco.
Collabratore: Luca Pizzolorusso, Alessandro Gisonda.

Illustrazione 3/4
L'idea è quella di un organismo in movimento. Una architettura aperta e dinamica, pensata come un terminale di una rete urbana molto più ampia, in grado di fornire prestazioni più elevate di quelle che un servizio isolato potrebbe garantire. Prende così il sopravvento una forza concettuale predominante in cui la forma, portata alle estreme conseguenze, scaturisce da un sistema distributivo complesso ma al tempo stesso facilmente individuabile. Lo spazio si modella in volumi e superfici libere nella luce e svettanti al di sopra della “piastra-contenitore”, dal quale tutti i corpi si ergono. La sensazione dinamica dello spazio si percepisce ovunque, sia dal parco adiacente che dall'edificio stesso, lasciando l'ipotetico fruitore o il visitatore casuale, affascinato da un ambiente coinvolgente e cangiante, esaltato dalla presenza di passerelle, rampe, gallerie, percorsi, ottenendo così spazi suggestivi ed allo stesso tempo luminosi, conferendo alla struttura architettonica una leggerezza inusuale. Tutto il progetto è giocato sul concetto di trasparenza e luminosità sospesa, con cui tutti i volumi architettonici si caratterizzano. L'edificio assume quindi l'aspetto di una struttura organica che con le sue articolazioni e appendici si spinge oltre, penetrando la città e svuotandosi contemporaneamente al suo interno, invitando alla fruizione alla scoperta.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Strutture: Ing. Massimo Maiowiecki.br>Acustica: Ing. Piero Bacco.
Collabratore: Luca Pizzolorusso, Alessandro Gisonda.

Illustrazione 4/4
L'idea è quella di un organismo in movimento. Una architettura aperta e dinamica, pensata come un terminale di una rete urbana molto più ampia, in grado di fornire prestazioni più elevate di quelle che un servizio isolato potrebbe garantire. Prende così il sopravvento una forza concettuale predominante in cui la forma, portata alle estreme conseguenze, scaturisce da un sistema distributivo complesso ma al tempo stesso facilmente individuabile. Lo spazio si modella in volumi e superfici libere nella luce e svettanti al di sopra della “piastra-contenitore”, dal quale tutti i corpi si ergono. La sensazione dinamica dello spazio si percepisce ovunque, sia dal parco adiacente che dall'edificio stesso, lasciando l'ipotetico fruitore o il visitatore casuale, affascinato da un ambiente coinvolgente e cangiante, esaltato dalla presenza di passerelle, rampe, gallerie, percorsi, ottenendo così spazi suggestivi ed allo stesso tempo luminosi, conferendo alla struttura architettonica una leggerezza inusuale. Tutto il progetto è giocato sul concetto di trasparenza e luminosità sospesa, con cui tutti i volumi architettonici si caratterizzano. L'edificio assume quindi l'aspetto di una struttura organica che con le sue articolazioni e appendici si spinge oltre, penetrando la città e svuotandosi contemporaneamente al suo interno, invitando alla fruizione alla scoperta.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Strutture: Ing. Massimo Maiowiecki.br>Acustica: Ing. Piero Bacco.
Collabratore: Luca Pizzolorusso, Alessandro Gisonda.
