
Illustrazione 1/5
La ricchezza simbolica del disegno della pavimentazione, il gioco dei materiali, la dislocazione dell'arredo fisso e mobile, possono essere letti come una efficace allegoria del mercato e contemporaneamente della piazza in cui la complessità del commercio si organizza e prende forma. Il confronto dialettico tra le memorie storiche e i nuovi elementi architettonici è il tema centrale del concorso e quindi della progettazione che ne verifica le dimensioni, le distanze, i materiali e la percezione in relazione al luogo. Il Protiro, la preesistenza di maggior valore, ora completamente abbandonato e isolato,viene valorizzato. Attraverso uno scavo si recupera la quota medievale facilitando l'ingresso sia al giardino che alla chiesa di San Cosimato. Si realizza in questo modo un sagrato ad anfiteatro di verzura che connette la Piazza al chiostro del complesso ecclesiastico. Nel lato alle pendici del Gianicolo si realizzano quattro sedute a chaise-longue, in lastre, a spessore, di travertino rivolte verso l'invaso della piazza. Il segno contemporaneo di questa particolare seduta è nella linea curva della sua silhouette, nella sua funzione di filtro fra la strada e la piazza. La sua materia massiva ricorda lo spessore scultoreo con cui il travertino è plasmato nello scenario tipico della piazza romana. Ai piedi del platano secolare si apre una vasta area a prato e vegetazione attraversata da rettifili in ghiaia battuti, orientati sulla direttrice di penetrazione alla piazza di Via Natale del Grande. I nuovi "prati di San Cosimato" saranno lo spazio adibito al gioco dei bambini. Una vasca d'acqua rettangolare è il fulcro tra questa zona e quella destinata al mercato. Il tessuto della pavimentazione si genera seguendo l'andamento clivometrico del terreno e collocando nei punti di battuta di piano, che corrispondono nella maggioranza dei casi ai punti di raccolta attuali delle acque meteoriche, dei chiusini quadrati in ghisa bordati da settori circolari in travertino. Da qui si diramano radialmente delle sottili canaline, sempre in travertino, disegnando una trama a ragnatela che lega ed articola tutti gli elementi costitutivi della piazza.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Collaboratore: Alessandro Gisonda, Roberto Di Fazio, Anna Vivenzio.

Illustrazione 2/5
La ricchezza simbolica del disegno della pavimentazione, il gioco dei materiali, la dislocazione dell'arredo fisso e mobile, possono essere letti come una efficace allegoria del mercato e contemporaneamente della piazza in cui la complessità del commercio si organizza e prende forma. Il confronto dialettico tra le memorie storiche e i nuovi elementi architettonici è il tema centrale del concorso e quindi della progettazione che ne verifica le dimensioni, le distanze, i materiali e la percezione in relazione al luogo. Il Protiro, la preesistenza di maggior valore, ora completamente abbandonato e isolato,viene valorizzato. Attraverso uno scavo si recupera la quota medievale facilitando l'ingresso sia al giardino che alla chiesa di San Cosimato. Si realizza in questo modo un sagrato ad anfiteatro di verzura che connette la Piazza al chiostro del complesso ecclesiastico. Nel lato alle pendici del Gianicolo si realizzano quattro sedute a chaise-longue, in lastre, a spessore, di travertino rivolte verso l'invaso della piazza. Il segno contemporaneo di questa particolare seduta è nella linea curva della sua silhouette, nella sua funzione di filtro fra la strada e la piazza. La sua materia massiva ricorda lo spessore scultoreo con cui il travertino è plasmato nello scenario tipico della piazza romana. Ai piedi del platano secolare si apre una vasta area a prato e vegetazione attraversata da rettifili in ghiaia battuti, orientati sulla direttrice di penetrazione alla piazza di Via Natale del Grande. I nuovi "prati di San Cosimato" saranno lo spazio adibito al gioco dei bambini. Una vasca d'acqua rettangolare è il fulcro tra questa zona e quella destinata al mercato. Il tessuto della pavimentazione si genera seguendo l'andamento clivometrico del terreno e collocando nei punti di battuta di piano, che corrispondono nella maggioranza dei casi ai punti di raccolta attuali delle acque meteoriche, dei chiusini quadrati in ghisa bordati da settori circolari in travertino. Da qui si diramano radialmente delle sottili canaline, sempre in travertino, disegnando una trama a ragnatela che lega ed articola tutti gli elementi costitutivi della piazza.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Collaboratore: Alessandro Gisonda, Roberto Di Fazio, Anna Vivenzio.

Illustrazione 3/5
La ricchezza simbolica del disegno della pavimentazione, il gioco dei materiali, la dislocazione dell'arredo fisso e mobile, possono essere letti come una efficace allegoria del mercato e contemporaneamente della piazza in cui la complessità del commercio si organizza e prende forma. Il confronto dialettico tra le memorie storiche e i nuovi elementi architettonici è il tema centrale del concorso e quindi della progettazione che ne verifica le dimensioni, le distanze, i materiali e la percezione in relazione al luogo. Il Protiro, la preesistenza di maggior valore, ora completamente abbandonato e isolato,viene valorizzato. Attraverso uno scavo si recupera la quota medievale facilitando l'ingresso sia al giardino che alla chiesa di San Cosimato. Si realizza in questo modo un sagrato ad anfiteatro di verzura che connette la Piazza al chiostro del complesso ecclesiastico. Nel lato alle pendici del Gianicolo si realizzano quattro sedute a chaise-longue, in lastre, a spessore, di travertino rivolte verso l'invaso della piazza. Il segno contemporaneo di questa particolare seduta è nella linea curva della sua silhouette, nella sua funzione di filtro fra la strada e la piazza. La sua materia massiva ricorda lo spessore scultoreo con cui il travertino è plasmato nello scenario tipico della piazza romana. Ai piedi del platano secolare si apre una vasta area a prato e vegetazione attraversata da rettifili in ghiaia battuti, orientati sulla direttrice di penetrazione alla piazza di Via Natale del Grande. I nuovi "prati di San Cosimato" saranno lo spazio adibito al gioco dei bambini. Una vasca d'acqua rettangolare è il fulcro tra questa zona e quella destinata al mercato. Il tessuto della pavimentazione si genera seguendo l'andamento clivometrico del terreno e collocando nei punti di battuta di piano, che corrispondono nella maggioranza dei casi ai punti di raccolta attuali delle acque meteoriche, dei chiusini quadrati in ghisa bordati da settori circolari in travertino. Da qui si diramano radialmente delle sottili canaline, sempre in travertino, disegnando una trama a ragnatela che lega ed articola tutti gli elementi costitutivi della piazza.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Collaboratore: Alessandro Gisonda, Roberto Di Fazio, Anna Vivenzio.

Illustrazione 4/5
La ricchezza simbolica del disegno della pavimentazione, il gioco dei materiali, la dislocazione dell'arredo fisso e mobile, possono essere letti come una efficace allegoria del mercato e contemporaneamente della piazza in cui la complessità del commercio si organizza e prende forma. Il confronto dialettico tra le memorie storiche e i nuovi elementi architettonici è il tema centrale del concorso e quindi della progettazione che ne verifica le dimensioni, le distanze, i materiali e la percezione in relazione al luogo. Il Protiro, la preesistenza di maggior valore, ora completamente abbandonato e isolato,viene valorizzato. Attraverso uno scavo si recupera la quota medievale facilitando l'ingresso sia al giardino che alla chiesa di San Cosimato. Si realizza in questo modo un sagrato ad anfiteatro di verzura che connette la Piazza al chiostro del complesso ecclesiastico. Nel lato alle pendici del Gianicolo si realizzano quattro sedute a chaise-longue, in lastre, a spessore, di travertino rivolte verso l'invaso della piazza. Il segno contemporaneo di questa particolare seduta è nella linea curva della sua silhouette, nella sua funzione di filtro fra la strada e la piazza. La sua materia massiva ricorda lo spessore scultoreo con cui il travertino è plasmato nello scenario tipico della piazza romana. Ai piedi del platano secolare si apre una vasta area a prato e vegetazione attraversata da rettifili in ghiaia battuti, orientati sulla direttrice di penetrazione alla piazza di Via Natale del Grande. I nuovi "prati di San Cosimato" saranno lo spazio adibito al gioco dei bambini. Una vasca d'acqua rettangolare è il fulcro tra questa zona e quella destinata al mercato. Il tessuto della pavimentazione si genera seguendo l'andamento clivometrico del terreno e collocando nei punti di battuta di piano, che corrispondono nella maggioranza dei casi ai punti di raccolta attuali delle acque meteoriche, dei chiusini quadrati in ghisa bordati da settori circolari in travertino. Da qui si diramano radialmente delle sottili canaline, sempre in travertino, disegnando una trama a ragnatela che lega ed articola tutti gli elementi costitutivi della piazza.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Collaboratore: Alessandro Gisonda, Roberto Di Fazio, Anna Vivenzio.

Illustrazione 5/5
La ricchezza simbolica del disegno della pavimentazione, il gioco dei materiali, la dislocazione dell'arredo fisso e mobile, possono essere letti come una efficace allegoria del mercato e contemporaneamente della piazza in cui la complessità del commercio si organizza e prende forma. Il confronto dialettico tra le memorie storiche e i nuovi elementi architettonici è il tema centrale del concorso e quindi della progettazione che ne verifica le dimensioni, le distanze, i materiali e la percezione in relazione al luogo. Il Protiro, la preesistenza di maggior valore, ora completamente abbandonato e isolato,viene valorizzato. Attraverso uno scavo si recupera la quota medievale facilitando l'ingresso sia al giardino che alla chiesa di San Cosimato. Si realizza in questo modo un sagrato ad anfiteatro di verzura che connette la Piazza al chiostro del complesso ecclesiastico. Nel lato alle pendici del Gianicolo si realizzano quattro sedute a chaise-longue, in lastre, a spessore, di travertino rivolte verso l'invaso della piazza. Il segno contemporaneo di questa particolare seduta è nella linea curva della sua silhouette, nella sua funzione di filtro fra la strada e la piazza. La sua materia massiva ricorda lo spessore scultoreo con cui il travertino è plasmato nello scenario tipico della piazza romana. Ai piedi del platano secolare si apre una vasta area a prato e vegetazione attraversata da rettifili in ghiaia battuti, orientati sulla direttrice di penetrazione alla piazza di Via Natale del Grande. I nuovi "prati di San Cosimato" saranno lo spazio adibito al gioco dei bambini. Una vasca d'acqua rettangolare è il fulcro tra questa zona e quella destinata al mercato. Il tessuto della pavimentazione si genera seguendo l'andamento clivometrico del terreno e collocando nei punti di battuta di piano, che corrispondono nella maggioranza dei casi ai punti di raccolta attuali delle acque meteoriche, dei chiusini quadrati in ghisa bordati da settori circolari in travertino. Da qui si diramano radialmente delle sottili canaline, sempre in travertino, disegnando una trama a ragnatela che lega ed articola tutti gli elementi costitutivi della piazza.
Progetto: Arch. Enrico Cerioni (Capogruppo).
Collaboratore: Alessandro Gisonda, Roberto Di Fazio, Anna Vivenzio.
