
Illustrazione 1/5
Il progetto interessa la stessa area in cui nel 1998 si svolse il concorso per la progettazione del Nuovo Palazzo dei Congressi di Roma. A 30 anni da questo progetto e alla luce della realizzazione del Nuovo Palazzo dei Congressi: “la nuvola”, terminata nel 2016, ritengo attuale descriverne i contenuti e trarre alcune considerazioni. Il progetto prevedeva un parcheggio multipiano interrato una sala congressi ipogea di circa 2.500 posti con una piazza a raso aperta. Gli unici volumi costruiti fuori terra consistevano in alcuni servizi dislocati intorno alla piazza, un portico e la torre degli ascensori e delle scale che posta nel foro al centrale della piazza, dall'ultimo livello interrato svettava oltre i 40 metri dalla linea di terra. La realizzazione del Nuovo Centro Congressi: costo preventivato 130 milioni, importo dell'appalto 270, costo finale di realizzazione 680 milioni. Importo pressoché quintuplicato, escludendo i costi delle cause ancora in corso. Come sia stato possibile promuovere un'opera così mastodontica - 37 mila tonnellate di acciaio (pari a 5 volte la Tour Eiffel), circa 58 mila metri quadrati di vetro (pari a 7 campi da calcio) - nell'unico spazio libero dell'EUR che ben si sarebbe prestato a essere la piazza-foro del quartiere, non lo sapremo mai. Una montagna di acciaio e vetro per sospendere al suo interno un teatro. Oltre ad avere un costo esorbitante, si tratta di un'opera non tecnologicamente avanzata, in quanto non sfrutta appieno l'energia solare: i pannelli fotovoltaici posti in copertura non compensano il dispendio energetico dell'estesa superficie vetrata, che trasforma l'interno in una enorme serra, fredda d'inverno e calda d'estate, con estreme difficoltà di compartimentazione e quindi di climatizzazione. I costi di manutenzione e di gestione sono altissimi e fanno lievitare i canoni di locazione dei box espositivi, oltretutto gli spazi sono sovradimensionati rispetto alla reale utenza.
Progetto: Arch., Enrico Cerioni (capogruppo),
Collaboratore: Arch. Daniela Pontecorvo.

Illustrazione 2/5
Il progetto interessa la stessa area in cui nel 1998 si svolse il concorso per la progettazione del Nuovo Palazzo dei Congressi di Roma. A 30 anni da questo progetto e alla luce della realizzazione del Nuovo Palazzo dei Congressi: “la nuvola”, terminata nel 2016, ritengo attuale descriverne i contenuti e trarre alcune considerazioni. Il progetto prevedeva un parcheggio multipiano interrato una sala congressi ipogea di circa 2.500 posti con una piazza a raso aperta. Gli unici volumi costruiti fuori terra consistevano in alcuni servizi dislocati intorno alla piazza, un portico e la torre degli ascensori e delle scale che posta nel foro al centrale della piazza, dall'ultimo livello interrato svettava oltre i 40 metri dalla linea di terra. La realizzazione del Nuovo Centro Congressi: costo preventivato 130 milioni, importo dell'appalto 270, costo finale di realizzazione 680 milioni. Importo pressoché quintuplicato, escludendo i costi delle cause ancora in corso. Come sia stato possibile promuovere un'opera così mastodontica - 37 mila tonnellate di acciaio (pari a 5 volte la Tour Eiffel), circa 58 mila metri quadrati di vetro (pari a 7 campi da calcio) - nell'unico spazio libero dell'EUR che ben si sarebbe prestato a essere la piazza-foro del quartiere, non lo sapremo mai. Una montagna di acciaio e vetro per sospendere al suo interno un teatro. Oltre ad avere un costo esorbitante, si tratta di un'opera non tecnologicamente avanzata, in quanto non sfrutta appieno l'energia solare: i pannelli fotovoltaici posti in copertura non compensano il dispendio energetico dell'estesa superficie vetrata, che trasforma l'interno in una enorme serra, fredda d'inverno e calda d'estate, con estreme difficoltà di compartimentazione e quindi di climatizzazione. I costi di manutenzione e di gestione sono altissimi e fanno lievitare i canoni di locazione dei box espositivi, oltretutto gli spazi sono sovradimensionati rispetto alla reale utenza.
Progetto: Arch., Enrico Cerioni (capogruppo),
Collaboratore: Arch. Daniela Pontecorvo.

Illustrazione 3/5
Il progetto interessa la stessa area in cui nel 1998 si svolse il concorso per la progettazione del Nuovo Palazzo dei Congressi di Roma. A 30 anni da questo progetto e alla luce della realizzazione del Nuovo Palazzo dei Congressi: “la nuvola”, terminata nel 2016, ritengo attuale descriverne i contenuti e trarre alcune considerazioni. Il progetto prevedeva un parcheggio multipiano interrato una sala congressi ipogea di circa 2.500 posti con una piazza a raso aperta. Gli unici volumi costruiti fuori terra consistevano in alcuni servizi dislocati intorno alla piazza, un portico e la torre degli ascensori e delle scale che posta nel foro al centrale della piazza, dall'ultimo livello interrato svettava oltre i 40 metri dalla linea di terra. La realizzazione del Nuovo Centro Congressi: costo preventivato 130 milioni, importo dell'appalto 270, costo finale di realizzazione 680 milioni. Importo pressoché quintuplicato, escludendo i costi delle cause ancora in corso. Come sia stato possibile promuovere un'opera così mastodontica - 37 mila tonnellate di acciaio (pari a 5 volte la Tour Eiffel), circa 58 mila metri quadrati di vetro (pari a 7 campi da calcio) - nell'unico spazio libero dell'EUR che ben si sarebbe prestato a essere la piazza-foro del quartiere, non lo sapremo mai. Una montagna di acciaio e vetro per sospendere al suo interno un teatro. Oltre ad avere un costo esorbitante, si tratta di un'opera non tecnologicamente avanzata, in quanto non sfrutta appieno l'energia solare: i pannelli fotovoltaici posti in copertura non compensano il dispendio energetico dell'estesa superficie vetrata, che trasforma l'interno in una enorme serra, fredda d'inverno e calda d'estate, con estreme difficoltà di compartimentazione e quindi di climatizzazione. I costi di manutenzione e di gestione sono altissimi e fanno lievitare i canoni di locazione dei box espositivi, oltretutto gli spazi sono sovradimensionati rispetto alla reale utenza.
Progetto: Arch., Enrico Cerioni (capogruppo),
Collaboratore: Arch. Daniela Pontecorvo.

Illustrazione 4/5
Il progetto interessa la stessa area in cui nel 1998 si svolse il concorso per la progettazione del Nuovo Palazzo dei Congressi di Roma. A 30 anni da questo progetto e alla luce della realizzazione del Nuovo Palazzo dei Congressi: “la nuvola”, terminata nel 2016, ritengo attuale descriverne i contenuti e trarre alcune considerazioni. Il progetto prevedeva un parcheggio multipiano interrato una sala congressi ipogea di circa 2.500 posti con una piazza a raso aperta. Gli unici volumi costruiti fuori terra consistevano in alcuni servizi dislocati intorno alla piazza, un portico e la torre degli ascensori e delle scale che posta nel foro al centrale della piazza, dall'ultimo livello interrato svettava oltre i 40 metri dalla linea di terra. La realizzazione del Nuovo Centro Congressi: costo preventivato 130 milioni, importo dell'appalto 270, costo finale di realizzazione 680 milioni. Importo pressoché quintuplicato, escludendo i costi delle cause ancora in corso. Come sia stato possibile promuovere un'opera così mastodontica - 37 mila tonnellate di acciaio (pari a 5 volte la Tour Eiffel), circa 58 mila metri quadrati di vetro (pari a 7 campi da calcio) - nell'unico spazio libero dell'EUR che ben si sarebbe prestato a essere la piazza-foro del quartiere, non lo sapremo mai. Una montagna di acciaio e vetro per sospendere al suo interno un teatro. Oltre ad avere un costo esorbitante, si tratta di un'opera non tecnologicamente avanzata, in quanto non sfrutta appieno l'energia solare: i pannelli fotovoltaici posti in copertura non compensano il dispendio energetico dell'estesa superficie vetrata, che trasforma l'interno in una enorme serra, fredda d'inverno e calda d'estate, con estreme difficoltà di compartimentazione e quindi di climatizzazione. I costi di manutenzione e di gestione sono altissimi e fanno lievitare i canoni di locazione dei box espositivi, oltretutto gli spazi sono sovradimensionati rispetto alla reale utenza.
Progetto: Arch., Enrico Cerioni (capogruppo),
Collaboratore: Arch. Daniela Pontecorvo.

Illustrazione 5/5
Il progetto interessa la stessa area in cui nel 1998 si svolse il concorso per la progettazione del Nuovo Palazzo dei Congressi di Roma. A 30 anni da questo progetto e alla luce della realizzazione del Nuovo Palazzo dei Congressi: “la nuvola”, terminata nel 2016, ritengo attuale descriverne i contenuti e trarre alcune considerazioni. Il progetto prevedeva un parcheggio multipiano interrato una sala congressi ipogea di circa 2.500 posti con una piazza a raso aperta. Gli unici volumi costruiti fuori terra consistevano in alcuni servizi dislocati intorno alla piazza, un portico e la torre degli ascensori e delle scale che posta nel foro al centrale della piazza, dall'ultimo livello interrato svettava oltre i 40 metri dalla linea di terra. La realizzazione del Nuovo Centro Congressi: costo preventivato 130 milioni, importo dell'appalto 270, costo finale di realizzazione 680 milioni. Importo pressoché quintuplicato, escludendo i costi delle cause ancora in corso. Come sia stato possibile promuovere un'opera così mastodontica - 37 mila tonnellate di acciaio (pari a 5 volte la Tour Eiffel), circa 58 mila metri quadrati di vetro (pari a 7 campi da calcio) - nell'unico spazio libero dell'EUR che ben si sarebbe prestato a essere la piazza-foro del quartiere, non lo sapremo mai. Una montagna di acciaio e vetro per sospendere al suo interno un teatro. Oltre ad avere un costo esorbitante, si tratta di un'opera non tecnologicamente avanzata, in quanto non sfrutta appieno l'energia solare: i pannelli fotovoltaici posti in copertura non compensano il dispendio energetico dell'estesa superficie vetrata, che trasforma l'interno in una enorme serra, fredda d'inverno e calda d'estate, con estreme difficoltà di compartimentazione e quindi di climatizzazione. I costi di manutenzione e di gestione sono altissimi e fanno lievitare i canoni di locazione dei box espositivi, oltretutto gli spazi sono sovradimensionati rispetto alla reale utenza.
Progetto: Arch., Enrico Cerioni (capogruppo),
Collaboratore: Arch. Daniela Pontecorvo.
